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Germogli

Proposta per l’ampliamento della scuola primaria in via Dante Alighieri a Boltiere, Bergamo

vito distante _ design
concorso _ status
Boltiere _ luogo
Comune di Boltiere _ cliente
2015 _ anno
sandro ghezzani | fallenblack _ rendering

L’ampliamento della scuola primaria di Boltiere si configura come un corpo estraneo rispetto all’edificio esistente, ma in esso si innesta e da esso si sviluppa, come un germoglio, aprendosi nella parte meridionale del lotto.
Germogli sono anche i bambini, futuri fruitori dell’edificio, cittadini di domani: per loro è pensato questo spazio luminoso, chiaro, che abbraccia la natura, aperto e proiettato verso l’esterno ma al contempo protetto, per garantire lo svolgimento sicuro di tutte le attività formative e scolastiche.
All’esterno l’edificio risulta composto da volumi intonacati di bianco con basamento di cemento faccia a vista in netto contrasto con la scuola esistente. La separazione è evidenziata anche dal pluviale incassato che forma un giunto tra i due edifici.
Planimetricamente il nuovo corpo di fabbrica è formato da quattro bracci, uno dei quali funge da atrio d’ingresso e collegamento con la scuola esistente, ed è disposto su due livelli (interrato e terreno). La forma a croce con bracci irregolari, permette all’edificio di “insinuarsi” tra le essenze arboree esistenti per minimizzare il suo impatto.
L’ingresso principale ad Est, racchiuso tra i due edifici, è evidenziato dalla doppia linea inclinata del tetto e del corpo al quale è addossata la rampa.
Dopo aver superato l’atrio, illuminato dalla grande finestra affacciata sul giardino ipogeo, si raggiunge il cuore della nuova ala, snodo dei percorsi e delle attività: lo spazio di distribuzione è dominato dalla scala elicoidale che permette l’accesso al piano inferiore ed è caratterizzato dal soffitto a tronco di piramide che fa sì che la luce proveniente dai lucernari si diffonda.
Al piano terra trovano posto quattro aule, ognuna con capienza media di 20 alunni, ed i relativi servizi igienici. Le aule occupano i tre bracci dell’edificio e sono prevalentemente illuminate da Sud.
La forma a croce separa lo spazio immediatamente circostante l’edificio in quattro zone, disposte secondo la logica del chiasmo: a Nord-Est e a Sud-Ovest i muri abbracciano l’ingresso ed una parte di giardino più protetta, a Sud-Est e Nord-Ovest si aprono, invece, due ambienti ipogei.
Il giardino a Nord-Ovest illumina la grande sala polivalente, mentre la corte di Sud-Est, con la rampa a sviluppo perimetrale, consente l’accesso indipendente al piano interrato.
Dalla corte si entra in un ambiente semicircolare, una sorta di ingresso “cittadino”, che accoglierà la comunità in occasione di manifestazioni pubbliche che si svolgeranno nella sala polivalente. Quest’ultima potrà essere divisa in due parti tramite pareti scorrevoli.
Al piano interrato trovano posto anche la sala insegnanti e la biblioteca illuminate dalla corte di accesso.
La sala e la biblioteca, a carattere maggiormente pubblico, si aprono direttamente nell’atrio di sbarco delle scale.
Il giardino ipogeo ospita anche un orto didattico per ri-avvicinare i bambini alla natura ed educarli al rispetto dell’ambiente e del ciclo della vita e delle stagioni.
Il tetto dell’edificio è coperto da manto erboso intensivo leggero con essenze a bassa manutenzione ed è una sorta di “compensazione” per la perdita di superficie di giardino dovuta alla costruzione dell’ampliamento (soprattutto per gli affacci delle aule al piano primo dell’edificio esistente). Il verde, inoltre, contribuisce a mitigare l’effetto dell’irraggiamento solare.
Sulla falda del braccio meridionale sono previsti pannelli fotovoltaici che contribuiranno al fabbisogno dell’edificio integrando quelli già presenti.