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Nuova Moschea a Preston

Proposta per una nuova moschea a Preston

jda | distantestudio + june architects (vito distante, tommaso mandorino, antonio trifone) _ design
concorso _ status
Preston, Inghilterra _ luogo
privato (con il supporto di RIBA – The Royal Institute of British Architects) _ cliente
2021 _ anno
june studio _ rendering

Il complesso per la nuova moschea a Preston è situato nella parte sud orientale del lotto, di fronte all’accesso carrabile e allineato ai confini.
La posizione occupata dal complesso nel lotto lo rende immediatamente visibile per chi entra da D’Urton Lane ma anche per chi percorre l’autostrada.
Il nuovo edificio si compone di tre corpi di differenti altezze per adeguarsi all’edificato circostante e per distribuire in maniera più razionale le diverse funzioni.
Le differenti dimensioni dei volumi, slittati tra di loro, distinguono chiaramente le funzioni interne in un crescendo di importanza che va dagli ingressi alla sala preghiera.
All’apparente semplicità e rigore dell’esterno si contrappone una misurata complessità dell’interno. Il disegno planimetrico pulito e chiaro dissimula la varietà altimetrica data dall’incastro delle diverse funzioni e dall’intreccio ordinato dei flussi e dei percorsi.
Se, ad esempio, il primo volume, è destinato alle donne, il secondo alterna funzioni maschili a funzioni femminili in base al piano.
Nel primo volume, ad un piano, accanto alla lobby per le donne è situata la stanza per i servizi all’infanzia. Una pantry ed una stanza per il cambio dei pannolini con bagno completano le funzioni accessorie.
L’edificio intermedio ha tre livelli. Il piano terra ospita ingresso e lobby degli uomini e tutti i servizi relativi alla preghiera: sala delle abluzioni, bagni e ufficio imam. Inoltre dalla lobby si entra direttamente nella sala di preghiera principale.
Il secondo livello, invece, è destinato alle donne con una lobby dove poter lasciare scarpe e cappotti, dalla quale si accede alla sala delle abluzioni con i bagni, alla biblioteca e alla sala preghiera. Dal pianerottolo della scala si può accedere ad un giardino murato, una sorta di hortus conclusus, sulla copertura del volume più basso.
Nel terzo ed ultimo livello, infine, trovano posto la biblioteca per gli uomini illuminata dall’alto e la sala meeting e multipurpose con pantry. La sala meeting è aperta su una corte interna murata.
Infine, l’ultimo edificio, il più grande del complesso, è destinato alla preghiera: a piano terra la sala principale per 300 fedeli mentre al primo piano un ballatoio può ospitare 150 fedeli donna.
La sala di preghiera è a tripla altezza e la direzione della qibla è differente rispetto all’orientamento dell’edificio. Questa differenza viene bilanciata con il disegno del soffitto e delle pareti la cui curvatura e finitura materica orienta subito lo sguardo verso il mihrab.
L’ingresso avviene al di sotto del ballatoio per la preghiera delle donne, a 240 cm, ma subito lo spazio sacro si dilata e viene inondato dalla luce che filtra dai lucernai.
Il mihrab è identificato dalla concavità della parete e dal sottile taglio a tutta altezza che la incide.
Il soffitto è caratterizzato da una serie di shed ad arco di cerchio che procedono verso il mihrab. All’interno la luce è filtrata da una serie di elementi metallici in ottone che la diffondono e la rifrangono rendendo le superfici vibranti.
I prospetti esterni sono trattati con un solo materiale, il cemento armato, ma con finiture e colori diversi. I blocchi hanno un basamento in cemento armato faccia a vista sul quale è visibile la texture delle assi di legno delle casseforme; questo basamento incornicia e unifica gli ingressi.
Sul basamento si innestano tre monoliti neri, con le facce mosse da pannelli prefabbricati di cemento nero e superficie concava: questi pannelli modulari corrono lungo tutto l’edificio e formano una sorta di panneggio.
La scelta dei colori e della finitura dei materiali e dei rivestimenti rimanda alla Ka’ba con le sue fondamenta di granito grigio e le pareti esterne coperte dal tessuto nero della kiswa.